Il Gregorovius asserisce che gli avi della potente famiglia Crescenzi erano romani di antica stirpe, perché il nome di Crescenzio s'ode già al tempo degli imperatori, sebbene poco prima del terzo secolo.

      La discendenza romana dagli antichi Trebazi è eternata nei distici di Benzone di Alba, trascritti da Pietro Fedele: "primo loco sedet Nicholaus magister sacri palatii oriundus de genere antiqui Trebatii": poco distante dal Teatro Marcello si eleva ancora, a memoria del quartiere feudale dei Crescenzi nella zona, la casa o torre di detto Niccolò dè Crescenzi, figlio di Crescenzio e di Teodora (come da epigrafe posta sulla sua casa) e che prese parte al Concilio imperiale del 1062 contro Alessandro II.

   Gio Pietro Crescenzi nella sua opera "La corona della nobiltà d'Italia"(1639) riporta quanto affermato da GioPietro Scriniano nella Storia dei romani: "Crescentiorum familia nobills et antiqua ex genere Aelia, quae Formiorum municipio Romam venit" e trascrive a conferma il testo di alcuni marmi antichi ("T. Aelius Crescens").
      

     Altri autori esaltano questa storica famiglia in virtù di antichissimi Santi (ventuno nel Romano Martirologio), Papi e Cardinali, il   primo dei quali sarebbe fiorito, secondo il Ciacconio, sotto Gregorio Magno.

    Venendo a dati documentati, è comunemente ritenuto capostipite della famiglia un Crescenzio che figura come giudice fra i nobili romani in un placito romano di Ludovico 3° del 4 febbraio 901 e, se pur si tratta della stessa persona, in un altro tenuto in Roma da Alberico  II il 17 agosto 942.

     Discenderebbe da lui, per quanto sia ignoto il grado di parentela, Giovanni Crescenzio (m. 960 - figlio di Alberico 1° marchese di Camerino e di Spoleto , secondo il Bianchi Giovini, ma piu' fondatamente discendente dal citato Crescenzio) marito di Teodora II del senatore Teofilatto e padre di Giovanni, vescovo di Narni ed eletto Papa col nome di Giovanni XIII (965-972) , Teodora III sposata a Giovanni III duca di Napoli, Crescenzio "de Theodora", Marozia II e Stefania; da detto Crescenzio iudex del 901 discenderebbe anche Crescenzio   "a Caballo Marmoreo" che compare fra i primati di Roma in un sinodo del 963 presente Ottone I e che  fu padre di Teodoranda sposa di Benedetto conte di Campagna ( la "regio Caballi marmorei" era l'altura del Quirinale ove aveva il suo palazzo il nominato Crescenzio).

 

Papa Giovanni XIII

Giovanni Crescenzi

Papa Silvestro III

Giovanni de'Crescenzi-Ottaviani

    Il Moroni menziona un conte Crescenzio duca di Spoleto e marchese di Camerino nel periodo 824-836, ma non conosciamo la sua parentela col succitato Crescenzio del 901, nè tale personaggio figura in altre fonti.

    Nel periodo dal 965 (data di elezione al pontificato di Giovanni Crescenzi col nome di Giovanni XIII°) al 1012 (data della morte di Giovanni III) i Crescenzi dominarono su Roma col titolo di patrizi dei Romani; con Crescenzio "de Theodora" la famiglia estese il suo controllo anche su Palestrina (che Giovanni 13° concesse nel 970 alla sorella Stefania) e sul comitato sabinense.

      In questo periodo la famiglia si pose a capo del patriziato nell'opposizione alla politica accentratrice degli Ottoni sulla città e sul papato: Crescenzio fece eliminare papa Benedetto VI (legato alla corte imperiale) e impose l'elezione dell'antipapa Bonifacio 7°, che tuttavia fu costretto all'esilio da Ottone II, mentre Crescenzio si ritirava in un monastero e vi moriva nel 984.

   Suo figlio Giovanni II, detto poi Nomentano, parve in un primo momento accostarsi al nuovo imperatore Ottone III ed ebbe grande influenza sotto il pontificato di Giovanni XV e di Gregorio V: assunto il titolo di patrizio dei Romani (985) divenne signore di Roma e ottenne nel 988 il comitato e la città di Terracina per il fratello Crescenzio, il quale poi tenne la prefettura di Roma negli anni 1014-15 e 1019 (m.1020). Ma si scontrò con i piani di Ottone 3°, tanto che fu indotto a ricercare l'alleanza con i bizantini e fece fuggire Gregorio 5° ed eleggere  Giovanni XVI che lasciò il potere temporale nelle sue mani.

    Ottone III, venuto a Roma, lo assediò per due mesi in Castel S. Angelo (che si chiamava all'epoca Castellum Crescentii) e lo fece decapitare (998): fu esaltato come martire della libertà romana.

   Suo figlio Giovanni III nel 1002 si fece ordinare patrizio dei Romani,fu il capo riconosciuto del patriziato romano ed ebbe la signoria sulla  città fino alla sua morte (1012); estese i possessi della famiglia nella Campagna (Marozia figlia di Rogata dei Crescenzi Ottaviani sposò Gregorio conte di Campagna) e nella Marittima (dove rimane una traccia nel venerabile duca Crescenzio di Piperno).

   Nel 1045 i Crescenzi Ottaviani riuscirono ancora a far eleggere al papato un loro membro, il vescovo di Sabina Giovanni (1000-1046), col nome di Silvestro III.

Stemma Card. Crescenzi

 

     Ottaviano dei Crescenzi signori di Monticelli (n. 1095, m. 1159) , Cardinale del titolo di S. Cecilia, fu Antipapa col nome di Vittore IV: venne consacrato a Farfa il 4 ottobre 1159 con l'appoggio dell'imperatore Federico Barbarossa, che convocò a Pavia un concilio nel quale fu proclamata la regolarità dell'elezione e Vittore IV fu riconosciuto solennemente come il vero Papa.

    I Crescenzi, divisi in più rami, mantennero ancora per molti decenni la prefettura di Roma e le più cospicue cariche cittadine, possedendo inoltre vasti territori e feudi, specialmente in Sabina (ove tennero il rettorato fino al 1106), che ressero con potere praticamente indipendente dalla S. Sede fino a tutto il 14° secolo.
Dei Crescenzi detti "de Turre" o del Castello (si ricorda che il famoso  Crescenzio ampiò e fortificò meglio Castel S. Angelo che fu chiamato Castello di Crescenzio e che rimase in possesso della famiglia fino alla metà del sec. 12°) si trova Crescenzio prefetto nel 1017 e verso la metà del sec. 11° due prefetti di Roma, forse fratelli: a) Giovanni, creato prefetto da Ildebrando e padre di Crescenzio prefetto di Roma assassinato sotto il pontificato di Gregorio 7°, b) Stefano, padre di Crescenzio Castellano di Sant'Angelo, famoso per i suoi misfatti sotto Alessandro II e Gregorio VII e morto in esilio a Pavia.

Palazzo Crescenzi a Roma

  In un elenco della nobiltà romana del 1290 i Crescenzi, unici con gli Orsini e i Colonna, furono posti nella prima parte con la qualifica di "potentes". Ancora nel '500, sulla base di un elenco redatto dal Tomassetti, figurano fra le famiglie del baronaggio romano; in un'elencazione del Gregorovius, riguardante le maggiori famiglie romane dimoranti nel cinquecento nei singoli quartieri, i Crescenzi risultano presenti nei rioni di S. Eustachio (presso la vetusta basilica diaconale di S.Eustachio esiste ancor oggi la "salita de' Crescenzi" e nelle vicinanze è  sita la torre dei Crescenzi del 12°-13° sec.) e Colonna.

     Fra i molti personaggi illustri di questa famiglia citiamo: Attilio Generale Luogotenente della Crociata sotto Matteo Orsini contro l'imperatore Federico I, Giovanni Crescenzio duca potente che condusse armati a sue spese per l'impresa di Terra Santa, Gio Crescenzio Dapifero e Scalco dell'Imperatore Corrado, Teobaldo Cardinale di Pasquale II,Rainiero Cardinale di Innocenzo III e vescovo di Palermo, legato in Sicilia, Svezia, Dazia e Boemia, Nicolò Vescovo di Civita Vecchia nel 1007; ed inoltre Marcello, vescovo di Marsi, ebbe il Cardinalato nel 1542 e fu legato a presiedere il Concilio di Trento, Marcello il giovane fu Canonico di S. Maria Maggiore, Referendario di entrambe le Segnature e Vescovo di Assisi, Giulio e Alessandro (sec. 17°) furono Canonici di S. Pietro; Pietro Paolo servì in Nunziatura sotto Clemente VII, Melchiorre  fu Referendario e Chierico della Camera Apostolica sotto Clemente VIII, Pietro Paolo Cardinale nel 1611, il fratello Giovanni Battista (1577-1660), noto pittore e architetto, servì la Corona di Spagna (costruì il Pantheon nell' Escuriale e il regio Palazzo del Buen Retiro) ottenendo da Filippo III onori e incarichi nonché i titoli di marchese della Torre, cavaliere di Santiago e nel 1635 quello di "mayordomo de semana", Alessandro Cardinale nel 1675 e Marcello, nunzio in Francia Arcivescovo di Ferrara e Cardinale nel 1743.

Cardinale P.Paolo Crescenzi

Card. P.Paolo Crescenzi 1611

Card. Alessandro Crescenzi 1675

Card. Marcello Crescenzi  1743

     Membri della famiglia ricoprirono per 30 volte la carica di Conservatore di Roma nel periodo 1513-1741 e fra essi ricordiamo: Mario, Stefano, Lorenzo, Giacomo, Francesco, Alessandro, Virgilio, Ottavio, Stefano,Marcello, Crescenzio, Gio Battista e Virgilio. Virgilio marchese di Montorio in Abruzzo (Montorio al Vomano  in provincia di Teramo fu feudo dei Crescenzi dal 1597 al 1761 insieme a Rocca Santa Maria e Valle Castellana)  fu annoverato fra i patrizi romani coscritti nella "Bolla Benedettina" (1746) e morì nel 1761 ultimo di sua famiglia, sopravvivendogli solo per pochi anni il fratello Cardinale Marcello morto nel 1768.

     Succedette surrogandosi ai Crescenzi la famiglia dei marchesi Serlupi per disposizione testamentaria di Maria Sallustia Cerrini (m. 1641) moglie di Ottaviano Crescenzi a favore di suo nipote (figlio della figlia Livia) Francesco Serlupi e per Breve di Urbano VIII del 15 aprile 1642 il quale dispose che detto Francesco e tutti i suoi discendenti dovessero "utroque Crescentiorum et Serlupiorum cognomine in simul ac ambarum familiarum huiusmodi insignibus gentilitiis ex uno eodemque scuto uti". Si ricorda che l 'attuale Palazzo Serlupi in via del Seminario era dei Crescenzi e, sotto la direzione di Giacomo della Porta, fu rifatto da Ottaviano Crescenzi nel 1585 come è scritto su una lapide posta sopra una porta del vestibolo.

     Una genealogia dei Crescenzi per 24 generazioni ininterrotte ad iniziare dai primi del X° secolo al 1768 è depositata presso l’Archivio di Stato di Roma (in Miscellanea Famiglie, b. 63, ins. 2).

  

                      Arma    

di rosso a tre crescenti d'oro, alla filiera dentata dello stesso.

 

Stemma Serlupi Crescenzi al Pantheon

 

 

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